[stralcio dall’introduzione alla conferenza]

Stasera parleremo di Covid, estrema destra e fondamentalismi nel Brasile di Bolsonaro, e non solo. Non solo perché le logiche che scopriremo commentando il libro di Claudiléia “Fascismo tropicale” le ritroveremo in tutto il mondo, Italia compresa.

Claudiléia Lemes Dias è laureata in Legge presso la Pontificia Università Cattolica del Paraná, è Master in Mediazione Familiare e in Tutela Internazionale dei Diritti Umani all’Università La Sapienza di Roma. Negli anni 2006-2008 è stata ricercatrice presso il Dipartimento di Storia e Teoria del Diritto dell’Università di Tor Vergata. Ha pubblicato “Storie di extracomunitaria follia”, “Nessun requiem per mia madre”, “Biografia non autorizzata di un marito narcisista” e il saggio “Fascismo tropicale: il Brasile tra estrema destra e Covid-19”, di cui parleremo stasera.
Purtroppo Edda Pando Juarez si è ammalata e non ha potuto partecipare alla conferenza. Edda è un’attivista antirazzista e del movimento degli e delle immigrate. Di origine peruviana, sin dal 1991 promuove in Italia l’autorganizzazione dei migranti, la battaglia per i loro diritti, la formazione interculturale e la costruzione di percorsi di convivenza tra cittadini immigrati e autoctoni. È fondatrice della Associazione Interculturale Arci Todo Cambia (www.todocambia.net), con sede a Milano.

Fascismo tropicale spiega bene i meccanismi che hanno consentito a Bolsonaro di diventare presidente del Brasile. Alla base di tutto c’è l’egemonia del pensiero liberista che domina il mondo da oltre quattro decenni e che ha generato un aumento drammatico delle disuguaglianze; disuguaglianze tra paesi e al loro interno tra classi sociali.
L’egemonia mondiale del neoliberismo ha aumentato le disuguaglianze, e le sinistre – anche in Brasile – sono state contaminate da questa ideologia dominante e non hanno saputo proporre una visione del mondo alternativa, egualitaria.
Si è così creato uno scollamento tra i ceti popolari e le forze politiche della sinistra, una perdita di rappresentanza (un sentimento di abbandono) che ha consentito ai Bolsonaro, ai Trump, ai Salvini di raccogliere il consenso dei penultimi e di rivolgerlo contro gli ultimi.

Sono le disuguaglianze – di reddito, di potere, di status, di istruzione, ecc. – che hanno ri-alimentato il razzismo e l’intolleranza, verso donne, lgbt, omosessuali, lavoratori, ceti popolari ecc. Se si adotta una visione intersezionale si può meglio capire la sovrapposizione delle diverse forme di oppressione, ma al fondo c’è sempre la disparità di potere che spinge i potenti a diventare sempre più prepotenti.
La democrazia è divisione e bilanciamento dei poteri, controlli e contrappesi, proprio per evitare disuguaglianze eccessive, che poi si autoalimentano in una spirale.

In Brasile ci sono, ovviamente, accadimenti specifici, ma c’è anche una logica comune che attraversa tutto il mondo, Italia compresa.
L’élite neoliberista ha promosso il postmodernismo che dichiara la fine delle ideologie (solo quelle degli altri); ma non si può vivere senza identità e speranza nel futuro. Le destre – negli Stati Uniti, in Europa, in Brasile – hanno raccolto queste esigenze, le hanno esasperate e rivolte contro le varie minoranze. Anche le religioni hanno approfittato della crisi del pensiero socialista; del vuoto escatologico (della speranza in un futuro migliore) che hanno riempito a modo loro, come vedremo per esempio con la teologia della prosperità dei neopentecostali:
– hanno promosso un identitarismo religioso, di genere, di orientamento sessuale, di etnia, di reddito e l’hanno scaricato contro chi non è un possidente, maschio, cristiano, bianco;
– hanno favorito corporazioni, interessi particolari contro interessi generali: con effetti asull’ambiente, provocando la deforestazione;
– hanno usato le paure per diffondere il securitarismo, la cultura delle armi, il tutti contro tutti, contro la scuola pubblica, l’educazione e la cultura;
– hanno usato fake news: per esempio sugli indios che uccidono i bambini (per giustificare latifondisti e missionari).

Il libro di Claudiléia parla di tutto questo. Per capire come reagire a questa situazione, dobbiamo innanzi tutto renderci conto che il consenso raccolto dai Bolsonaro, Trump, Salvini, è una reazione, drammaticamente sbagliata, negativa, pericolosa, ma è pur sempre una reazione alle disuguaglianze prodotte dal neoliberismo. Nazional-populismo e neoliberismo sono due facce della stessa medaglia, quindi i problemi che generano non possono essere risolti se non si lotta contro entrambi.