Razze, etnie o popolazioni: la diversità umana alla luce della genetica

Il concetto di “razza umana” è stato affrontato nel passato da moltissimi filosofi e naturalisti e se nessuno di questi ne metteva in dubbio la realtà oggettiva, non c’è mai stata un’opinione condivisa su quante e quali fossero le diverse razze e come queste potessero essere divise. I moderni studi di genetica molecolare e di popolazione sulla specie umana mostrano come la variabilità tra le diverse popolazioni nei vari continenti sia in realtà continua e quanto la specie umana sia di recente evoluzione, e rendendo pertanto biologicamente inutile ogni tentativo di suddivisione razziale all’interno della nostra specie.

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scarica le slide usate dal prof. Paolo Francalacci (paolo.francalacci@unica.it)

Paolo Francalacci si è laureato in Scienze Biologiche con dottorato in Scienze Antropologiche, è stato all’Università di Cape Town (Sud Africa) e a Stanford (California), sotto la guida del prof. L.L. Cavalli-Sforza, successivamente in Italia all’Università di Sassari, come docente di Antropologia biologica e poi di Genetica, dal 2018 all’Università di Cagliari dove è professore ordinario di Genetica. Ha tenuto corsi di dottorato e master all’Università Autonoma di Barcellona ed è stato visiting professor presso l’Università di Alicante e di Hue (Vietnam). Si è sempre occupato di evoluzione umana, con ricerche al confine tra l’antropologia e la genetica, studiando la filogenesi molecolare del DNA mitocondriale e del cromosoma Y e la genetica delle popolazioni umane, in prevalenza in Europa e nel Mediterraneo. Ha pubblicato in alcune delle più prestigiose riviste scientifiche come Science e Nature Genetics.