con Luca Salti, dell’Ordine dei Geologi del Veneto.
L’Italia è uno dei paesi europei maggiormente interessati da fenomeni franosi (colate, crolli, scivolamenti) che andrebbero gestiti con conoscenza e coscienza, dell’ambiente in cui si vive e dei cambiamenti climatici, intervenendo con la manutenzione del territorio e delle opere esistenti, non solo in emergenza, con la pianificazione e con la formazione, per aumentare la consapevolezza di tutti.
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[dall’introduzione di Mario Bolli]
Buonasera a tutti e tutte, stasera parleremo di assetto idrogeologico con Luca Salti esperto geologo veneto particolarmente preparato nel campo della protezione dalla caduta di massi, slavine, frane in terra e colate fluide.
Permettetemi una breve premessa per spiegare come mai ArciAtea, rete per la laicità, si occupa di idrogeologia.
Siamo una associazione di razionalisti, agnostici e atei che lottano per i diritti e per la laicità.
In quanto razionalisti sosteniamo il pensiero scientifico e contribuiamo, per quanto possiamo, alla divulgazione scientifica, contro le “spiegazioni” magiche e religiose. Per esempio, l’enciclica “Laudato si’” contiene singole affermazioni condivisibili, ma dichiara, fin dalla premessa, che la natura è un dono di dio, come la sessualità, il corpo, la vita.
Lo chiamano dono, ma in realtà lo intendono come “comodato d’uso” supervisionato dalla chiesa, perché – non ci lasciano alcuna autodeterminazione su tutto ciò.
Da razionalisti, invece riteniamo che l’ambiente, la natura, debba essere gestito con lungimiranza, con prevenzione, cioè razionalmente, senza sacralizzare la natura o personificare il pianeta.
La fisica ci fornisce delle conoscenze che non possiamo tralasciare parlando di assetto del territorio, la forza di gravità non è gestibile, tutto tende alla minima energia, l’erosione superficiale del pianeta è inarrestabile, questo significa che quello che è in alto tende a scendere in basso. Il tutto è complicato dall’azione degli eventi meteorologici e dalla tettonica a zolle, il pianeta non è fermo, ma in continuo divenire. In tutto questo non sempre si può intervenire per eliminare le cause, molte volte si possono solo minimizzare gli effetti del complesso delle forze in azione. Ma di tutto questo ci parlerà poi Luca, io volevo solo presentare il tutto e far finta di avere una competenza in merito.
Parlare di idrogeologia implica parlare anche di assetti politici e istituzionali. Noi sosteniamo il decentramento e la partecipazione, ma ci sono casi, e la gestione del territorio è uno di questi, in cui lasciare tutto agli amministratori locali non è la scelta migliore, per esempio, per abbattere le costruzioni abusive.
L’autonomia differenziata, per cui ogni regione fa da sé, alimenta ulteriori disuguaglianze anche tra territori. L’autonomia differenziata è una richiesta della Lega che è giustificata dal principio di sussidiarietà, fondamento della dottrina sociale cattolica.
Il principio di sussidiarietà, infatti, si articola in sussidiarietà orizzontale – che promuove la privatizzazione di scuola, sanità e servizi – e in sussidiarietà verticale, per cui le comunità locali saprebbero gestire meglio, tutto e sempre. Noi invece riteniamo che difendere i diritti dei cittadini richiede anche un intervento pubblico e una pianificazione nazionale.
I recenti fatti di Ischia e quelli di poco tempo fa nelle Marche, dimostrano come il nostro approccio verso i fenomeni naturali non sia adeguato, sentiamo parlare spesso, nei media, di natura matrigna, di montagna assassina, di evento calamitoso imprevedibile, noi abbiamo un’idea diversa di tutto questo, ma vogliamo capire e confrontarci con un tecnico di chiara fama e per questo abbiamo coinvolto il Dott. Luca Salti che ci parlerà della questione forte della sua lunga esperienza e dei suoi studi.