La Presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni ha dichiarato che non toccherà la legge 194 ma la farà applicare “in tutte le sue parti”, per esempio sostenendo le donne costrette a abortire per ragioni economiche.

Chi ha utilizzato in campagna elettorale l’argomento dell’argine contro l'”onda nera” non solo non ha ottenuto risultati soddisfacenti ma rischia di impostare male la necessaria opposizione al prossimo governo.

Giorgia Meloni è una politica skilled, che persegue un progetto conservatore e clericale (dio, patria e famiglia) ma che sa bene quanto siano radicate nei cittadini, anche quelli che la votano, tante idee di libertà e autodeterminazione (dall’aborto al fine vita); la sua cautela non è solo maquillage pre-elettorale.

Molto probabilmente non ci saranno attacchi frontali, autoritari, al diritto all’aborto e a altri diritti, ma una continua pressione, egemonica, per affermare una visione del mondo reazionaria.

Una opposizione efficace, in parlamento e nel sociale, sarà tale se saprà contrapporre quotidianamente una visione del mondo progressista, articolata e organica, che mostri la connessione (l’intersezionalità) dei diritti civili, politici e sociali, e delle necessarie lotte per renderli effettivi.

Per ri-costruire la propria egemonia bisogna innanzi tutto riconoscere le qualità altrui e i propri difetti: fare una caricatura dell’avversario serve solo a consolare qualche follower. Ricordare, come fa la Cgil, la ricorrenza del 28 settembre è uno dei tanti passi necessari per un percorso di libertà e giustizia sociale.