Molti di noi sono stati battezzati, appena nati e ovviamente senza chiedere il nostro consenso.
Per la chiesa cattolica siamo diventati “partecipi della sua missione”, però volendo possiamo sbattezzarci, diventare “apostati” (Codice di diritto canonico, can. 1041) e essere scomunicati ma, almeno per ora, senza rischiare di essere bruciati come eretici.
L’iniziativa per lo sbattezzo è stata avviata negli anni ’80. Negli anni ’90 l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) ha intrapreso un ricorso al Garante per la protezione dei dati personali chiedendo di intervenire nei confronti delle parrocchie che non procedevano alla cancellazione del battesimo. Il Garante ha stabilito che non si può cancellare l’avvenuto battesimo, ma si può pretendere che sia annotata la propria volontà di non fare più parte della Chiesa cattolica.
Chi vuole sbattezzarsi perché è stufo di farsi contare dalla chiesa tra i suoi fedeli basta che scriva una raccomandata a.r. alla parrocchia presso la quale si è stati battezzati (o dove è stata fatta la cresima, o la prima comunione) chiedendo che sia annotata la propria volontà di non far più parte della chiesa cattolica (analogamente per le altre religioni), allegando la fotocopia del proprio documento d’identità, e nient’altro.
A termini di legge le parrocchie dovrebbero confermare entro quindici giorni l’avvenuta registrazione dello sbattezzo.
Scriveteci se avete bisogno di ulteriori chiarimenti.