Da Auschwitz in poi sempre più spesso oggi si incontrano, in ogni parte del mondo, luoghi di memoria molto particolari che derivano dalla trasformazione in forma museale di prigioni, campi di concentramento e sterminio, spazi dove si sono consumati orrori e violenze di massa.
Cosa fare di questi luoghi che in modo così pregnante ci ricordano il male che lì si è consumato? Mantenerli identici, bloccando l’inevitabile scorrere del tempo o trasformarli, riadattandoli a nuove esigenze, più rivolte al futuro che alla conservazione del passato? Come tramandare la memoria di un passato traumatico senza stravolgerlo? Come ridare un senso vivo a ciò che ricorda la morte? Interrogativi complessi che investono questioni di ordine molto generale sul rapporto fra trauma, memoria, testimonianza. Analizzando con strumenti semiotici alcuni siti del trauma in varie regioni del mondo, dalla Cambogia all’America Latina, dalla Cina all’Italia, questo lavoro mostra come gli spazi che a prima vista ci appaiono come la traccia indicale del passato siano in realtà veri e propri mediatori e produttori di memoria e contribuiscano a costruire il passato che sembrano restituirci senza mediazioni.
Osservatori privilegiati per leggere molto altro: rapporti di potere, logiche di controllo sociale, strategie identitarie, ma anche tensioni e contrasti fra memorie individuali e forme collettive di commemorazione, mettendo in discussione ogni nozione ontologica e universalizzante del trauma.
Non solo luoghi che conservano la memoria del passato, i siti del trauma si rivelano centrali nel costruire le forme del futuro a venire.

Patrizia Violi insegna Semiotica all’Università di Bologna e dirige il Centro TraMe per lo studio della memoria e dei traumi culturali, presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione. Nel suo percorso di ricerca si è occupata di teorie del significato, analisi dei testi, questioni di genere. Attualmente la sua ricerca è prevalentemente orientata alla semiotica della cultura e in specifico ai temi della memoria. Tra le sue pubblicazioni Significato ed esperienza (1997), Semiotica del testo giornalistico (2010, con Anna Maria Lorusso), Narratività (a cura di, 2012).