Gli stress test servono a fare emergere i problemi sommersi simulando un “prosciugamento dell’acqua” della normalità che li nasconde. Poi arrivano anche gli stress reali che svolgono la stessa funzione, ma fuori controllo.

Scopriamo così che l’eccellenza della sanità italiana è stata minata dai tagli alla spesa pubblica (e che i 10 milioni donati da Berlusconi sono ben poca cosa rispetto a quelli tagliati o regalati alla sanità privata). Eccellenza che prima “sommergeva” la carenza di posti letto, di attrezzature e di personale sanitario, e che oggi deve fare i conti con l’esaurimento dei posti letto in rianimazione, a Bergamo e nel resto d’Italia.

Lo stress del coronavirus abbassa anche l’acqua per chi polarizzava il dibattito etico e politico tra cattolici conservatori e cattolici progressisti. Nel recente passato sembrava ci fosse solo Salvini con i suoi rosari, da una parte, e il rivoluzionario Bergoglio leader di un nuovo umanesimo, dall’altra.
Lo stress della pandemia ha fatto emergere che i cattolici – sia i progressisti che i conservatori – ritengono che la “vita eterna” sia prioritaria rispetto a quella che percorriamo in questa valle di lacrime, alla faccia delle disposizioni per il contenimento della pandemia.

Per noi – che attraversiamo valli e monti per qualche decina di anni senza compiacerci delle nostre lacrime – è sempre stato abbastanza evidente, e persino logico, che dalla premessa di una vita eterna dedicata a dio discendesse una sottovalutazione (se non una svalutazione) della nostra vita terricola, quindi non ci stupiamo se Bergoglio riapre le chiese e passeggia per Roma, o se il “progressista” Enzo Bianchi della Comunità di Bose ribadisce (su laRepubblica del 16/3/20) che “la chiesa non può chiudere”,

– perché “la virtualizzazione della liturgia significa morte della liturgia cristiana, che è sempre incontro di corpi”,
– perché “senza eucaristia domenicale per i cristiani non è possibile vivere. Chi si ammala e va verso la morte ha bisogno dei sacramenti, della consolazione cristiana, di vivere la speranza della resurrezione con i fratelli e le sorelle”,
– perché i “bisogni spirituali” sono più importanti di quelli del corpo.

Effettivamente è logico, se si accetta la premessa.