I confini tra il pubblico e il privato sono sempre più indefiniti. Il ruolo dello Stato moderno, nato per separare pubblico e privato, è cambiato profondamente negli ultimi anni e ha subito radicali trasformazioni nel modo di governare e amministrare la cosa pubblica. Viviamo sempre di più nell’era dello Stato privatizzato, o, per meglio dire, in una privatocrazia, dove lo Stato dirige, ma è il privato che spesso gestisce.
Se prima governare significava spendere e amministrare direttamente, ora non di rado equivale a coordinare e incentivare una serie di attori privati sfruttandone le capacità organizzative e l’autonomia decisionale. Una privatizzazione incalzante che è ormai un fenomeno di scala globale: per decenni i governi di tutto il mondo hanno promesso una maggiore efficienza rivolgendosi a società private per fornire beni pubblici, quali la sanità, l’istruzione e i trasporti. Tragicamente, la pandemia di Covid-19 ha mostrato la falsità di tale promessa, mettendo in luce l’inefficienza e l’ingiustizia di molti sistemi privatizzati. In Italia, ad esempio, sono emersi i limiti della privatizzazione della sanità; prima ancora, dell’istruzione. Ma la minaccia più profonda che la privatizzazione pone al nostro ordine democratico, mettendo in discussione la sua stessa legittimità, resta invisibile e assente dal dibattito pubblico.
Affrontando il tema del rapporto tra pubblico e privato da un punto di vista politico, e non in termini di mera efficienza economica, Chiara Cordelli propone una riflessione sulla trasformazione dello Stato contemporaneo. Una diagnosi lucida, che dimostra come la tendenza a privatizzare metta a rischio la legittimità dello Stato democratico stesso, compromettendo la ragione fondamentale per la quale esso esiste. Un’analisi quanto mai necessaria, che permette di comprendere la natura del conflitto profondo tra privatizzazione e legittimità democratica e di immaginare un nuovo modo di concepire e gestire collettivamente la cosa pubblica.

Chiara Cordelli, filosofa, è professoressa associata presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Chicago. Il suo primo libro, The Privatized State (Princeton University Press, 2020), ha ricevuto nel 2021 il premio come miglior primo libro di filosofia politica dall’European Consortium for Political Research. È stata ricercatrice in visita a Harvard, Princeton e Stanford e ha scritto di filosofia e politica per riviste e quotidiani quali «The Guardian» e «Boston Review».