Rispetteremo le ordinanze delle autorità sanitarie e politiche sul coronavirus e invitiamo tutti a farlo. Quindi sospendiamo il nostro cineforum del 27 ed effettueremo solo per via telematica l’assemblea dei soci del 28/2/20.
Ciò detto e fatto, non rinunciamo alla riflessione critica su quanto sta avvenendo.
Ci sembra corretto il tentativo di isolare i focolai infetti per, quanto meno, rallentare la diffusione del virus; se questa operazione dovesse fallire si dovrà necessariamente passare alla tutela dei soggetti più a rischio (anziani e malati).
Sostenere che dobbiamo evitare sia sottovalutazioni che allarmismi, richiede anche una valutazione della comunicazione politica e degli effetti sulla psicologia di massa.
È indubbio che i nazional-populisti hanno diffuso un clima da cittadella accerchiata da migranti neri e virus rossi, e che questo ha “costretto” il governo e gli stessi esperti a disporre misure preventive forti, forse anche eccessive.
È infatti noto che questo virus, grazie soprattutto al nostro sistema sanitario – in crisi per i tagli ma ancora incomparabilmente più efficiente di quello di altri paesi – provoca un tasso di mortalità pur sempre grave ma abbastanza basso.
È indubbio che esistono malattie che provocano molti più decessi del coronavirus, ma meno attenzione dai media, dall’opinione pubblica e dalle autorità politiche, come il morbillo, per fare solo un esempio.
Non ripetiamo quanto detto nel nostro recente convegno sulla genomica sociale riguardo alle conseguenze delle disuguaglianze sulla salute e sulla stessa durata della vita.
Ciononostante noi ci atterremo rigorosamente alle ordinanze, ma senza abbandonare il nostro pensiero critico.