ARCI partecipa ai cortei dei vari Pride che attraversano le principali città – in Italia e in altri Paesi – con l’orgoglio di chi, in forme diverse, vuole esprimere la propria specifica identità e combattere i pregiudizi e le discriminazioni legate al sesso, al genere e all’orientamento sessuale.

Molti episodi – lo stop al ddl Zan in Italia, la sentenza della Corte Suprema degli States contro il diritto all’aborto… – ci mostrano che i diritti non sono garantiti una volta per tutte, che dobbiamo lottare per riaffermarli, per consolidarli e per estenderli.
Potenti organizzazioni politiche e religiose vogliono riportarci al Medioevo, alla condanna di comportamenti classificati “contro natura” che, anche quando la condanna viene espressa con termini compassionevoli e paternalistici, genera comunque stigma sociale e istiga alla violenza.

Non dobbiamo accontentarci della tolleranza nei confronti delle minoranze. La libertà, l’uguaglianza, i diritti, o sono universali o sono solo privilegi per alcune persone. Le discriminazioni colpiscono più direttamente le minoranze ma riguardano chiunque, anche chi non è un soggetto marginalizzato.
Dobbiamo affermare il principio di laicità che non ammette dogmi religiosi o politici nella sfera pubblica; dobbiamo essere considerate persone tutte libere e uguali, capaci di autodeterminarsi.
Il principio di laicità (etsi deus non daretur, come se dio non fosse dato) può essere declinato anche contro il binarismo di genere.
Le diversità sono una ricchezza quando sono parte di noi, non quando ci vengono imposte. Dovremmo comportarci “come se il sesso biologico non fosse dato” (etsi sexus non daretur) perché il proprio sesso biologico non dovrebbe imporci né identità, né ruoli, come se fossero stabiliti dalla “natura”, quindi immodificabili, e non invece da discriminazioni e oppressioni millenarie, da stereotipi del maschile/femminile sedimentati, difficili ma non impossibili da scardinare per liberare ogni essere umano.

I tentativi di strumentalizzare commercialmente e politicamente le diversità di genere, compresi i Pride, mostrano la forza del movimento ma anche la sua vulnerabilità se non riusciamo a unificare la lotta per i diritti civili, politici e sociali, per una politica egualitaria, per una società più giusta.

Sabato 2 luglio il comitato territoriale Arci Milano-Lodi-Monza e Brianza partecipa al Pride Parade, con il carro di LatoB e vi invita a condividerlo per la partecipazione.

La presidenza di Arci Milano