Voltaire diceva che le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle. Purtroppo l’aforisma può essere invertito: se noi ricominciamo a “bruciare” le streghe, queste torneranno ad esistere, e con loro le Sante Inquisizioni.
Tra le streghe di oggi ci sono le donne che decidono di abortire, i precari che cercano stabilità, tutti coloro che vivono la sessualità a modo loro, quelli che ritengono terminato il loro ciclo di vita e vogliono concluderla con dignità, i rifugiati che fuggono dalle guerre che noi abbiamo alimentato, gli studenti che dovrebbero apprendere la razionalità all’ombra di un crocefisso, i militanti aggrediti verbalmente sui social dagli haters e aggrediti fisicamente nelle strade dai fascisti.
Per ora sono pochi quelli che passano dalle parole ai fatti, al pestaggio, alla benzina, alla caccia al “marocchino”, alle armi ad aria compressa e non solo; spesso sono figli di “buona famiglia” e orfani di valori. Ciò che è più grave è l’alimentazione continua e l’istituzionalizzazione dell’odio e del disprezzo, che può legittimare, fare diventare “normali”, le disuguaglianze, le discriminazioni, le oppressioni, le persecuzioni, da parte di chi – non a caso – vuole riportarci a prima di Voltaire, quando la santa inquisizione bruciava le streghe e così garantiva l’ordine sociale, il loro ordine.