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Il diritto all’aborto è sotto attacco, non solo negli USA
tra obiezione di coscienza e carenza di dati
giovedì 28 luglio 2022 alle 21 in streaming
presentazione della ricerca di Chiara Lalli e Sonia Montegiove sugli ostacoli alla 194

Oggi nella Relazione del Ministero della salute i dati sono in formato chiuso, aggregati per regione, vecchi (gli ultimi definitivi si riferiscono al 2019). Anche i nostri dati sono vecchi, in parte perché ce li hanno mandati già vecchi, in parte perché i primi ce li hanno mandati mesi fa (le prime richieste le abbiamo inviate ad agosto 2021).

Forse è utile sapere qual è la procedura per ottenerli: mandi una PEC con la richiesta di accesso civico generalizzato, chi ti risponde spesso manda un pdf o un documento che nemmeno puoi copiare, trascrivi in un foglio di calcolo, alcuni dati sono parziali e devi chiedere chiarimenti, non tutti ti rispondono e rimani in attesa con un dato inutile (magari aggregato). Cioè, non abbiamo uno strumento magico per vedere cosa sta succedendo ma solo un meccanismo lento e tortuoso sia per averli sia per registrarli.

Il nostro intento è proprio far vedere l’inutilità di avere dati non aggiornati, chiedere che siano resi accessibili in un flusso continuo (tramite pubblicazione di API da interrogare) e per ogni struttura sanitaria (ospedale o consultorio). Solo in questo modo possiamo sapere oggi cosa succede negli ospedali e se la legge è ben applicata. Solo in questo modo possiamo scegliere. E solo in questo modo possiamo individuare responsabilità e difetti nei servizi, e quindi rimediare. Altrimenti è come avere una vecchia mappa dove ci sono ancora Stati che non esistono più e confini che sono stati spostati.

In sintesi: abbiamo dati chiusi e vecchi e aggregati, li vogliamo aperti e aggiornati in tempo reale e per singola struttura sanitaria. (L’obiezione di coscienza è solo un criterio e da solo non ci basta, ovviamente, per sapere se la 194 è ben applicata.)

Chiara Lalli è giornalista e insegna Storia della medicina e Deontologia alla Sapienza di Roma.
Scrive di bioetica e di filosofia pratica.

Sonia Montegiove è giornalista e informatica.
Scrive di innovazione digitale, di software libero e dell’importanza di aprire i dati.

Autrici di Mai dati. Dati aperti (sulla 194). Perché sono nostri e perché ci servono per scegliere, Fandango 1922.

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