Pietro Giannone
Ischitella, 7 maggio – Torino, 17 marzo 1748
Filosofo, storico e giurista italiano.
Esponente di spicco dell’Illuminismo italiano, i suoi interessi non si limitarono soltanto al diritto ed alla filosofia, appassionandosi anche agli studi storici e dedicandosi per ben vent’anni alla stesura della sua opera storica più conosciuta Dell’istoria civile del regno di Napoli, che gli causò tuttavia numerosi problemi con la Chiesa per il suo contenuto.
Compose anche un lavoro dal forte sapore anticlericale Il Triregno. Del regno terreno, Del regno celeste, Del regno papale che gli costò nuovamente la persecuzione delle alte sfere ecclesiastiche culminate con la sua cattura.
Rimasto nelle prigioni sabaude per dodici anni, fu costretto a firmare un atto di abiura che non gli valse tuttavia la libertà. Infatti, dal dicembre 1738 fu tenuto prigioniero nella fortezza di Ceva, dove scrisse alcuni dei suoi componimenti più famosi; vi rimase fino al 1744 per essere poi trasferito.
Morì nella prigione del mastio della Cittadella di Torino il 17 marzo 1748, all’età di 72 anni. (wikipedia)