Il 20 settembre del 1870 venne aperta a cannonate una breccia a Porta Pia, dopo oltre mille anni cessò di esistere lo Stato della chiesa, lo Stato italiano proclamò quella data festa nazionale, compimento del Risorgimento, in tutte le città una via centrale venne intitolata al XX Settembre.
Poi… poi il fascismo e i Patti lateranensi, con l’abolizione della festa nazionale e la proclamazione del cattolicesimo religione di Stato, l’orgoglio garibaldino ridotto a nazionalismo, la laicità svenduta per puntellare il regime.
Intanto… intanto il Vaticano, dopo aver dovuto ingoiare il rospo della fine del potere temporale (quello formale, dall’alto) ha cominciato a riconquistarlo “dal basso”, con la sua dottrina sociale e il principio di sussidiarietà, con i Concordati (con il fascismo nel 1929, con il nazismo nel 1933, con la revisione nel 1984 con Craxi).
Oggi anche i preti “celebrano” ipocritamente il 20 settembre come “disegno della Provvidenza” che li avrebbe liberati da incombenze materiali per concentrarsi su quelle spirituali. Dotati di stomaci gesuitici capaci di digerire tutto cercano di appropriarsi anche di questa ricorrenza, di risemantizzare lo stesso termine laicità, non più esclusione delle religioni dalla sfera pubblica (come continuano a volere i cattivoni laicisti con l’etsi deus non daretur) ma “laicità inclusiva” intesa come un dialogo buonista (meglio se a senso unico e accompagnato da sussidi e privilegi per la chiesa).
Il vero problema, però, non è ciò che fa la chiesa, ma ciò che NON fa lo Stato. Anche gli atei devoti che fanno parte dell’élite dominante, non solo hanno abbandonato l’orgoglio risorgimentale e il riferimento al popolo, ma stanno riconsegnando alla chiesa cattolica lo spazio politico e mediatico, nonostante il calo quali-quantitativo delle pratiche e delle credenze religiose.
Il liberismo compassionevole oggi converge con la carità cristiana che attenua le contraddizioni più aspre ma garantisce la continuità del sistema. Non basta la nostalgia per una ricorrenza laica abbandonata, né la semplice rivendicazione di ripristinarla, bisogna capire le dinamiche profonde e gli interessi consolidati che impediscono la celebrazione del 20 settembre e l’esercizio di una effettiva laicità.
Vedi anche il documentario di Giacomo Mancini, regia di Graziano Conversano, trasmesso su Rai Storia (2020)