Nel luglio 2020 abbiamo pubblicato un editoriale “Preghiamo che i treni arrivino in orario” per commentare l’accordo tra CEI e FS a sostegno dei cappellani ferroviari.

Nei rispettivi comunicati stampa della Conferenza Episcopale Italiana e delle Ferrovie dello Stato (inteso come Stato italiano, precisiamolo) ci hanno spiegato che la convenzione firmata da Gianfranco Battisti (AD FS Italiane) e dal Card. Gualtiero Bassetti (Presidente CEI dell’epoca) evidenzia “l’importanza del servizio religioso, morale e formativo svolto dai cappellani”.

In cambio “FS Italiane si impegna ad assicurare la manutenzione delle chiese negli impianti ferroviari, favorire la libera partecipazione dei dipendenti a celebrazioni e manifestazioni religiose, autorizzare l’allestimento del presepio aziendale nella sede centrale e sul territorio”.

Non sappiamo quanto sia costato alle FS questo “servizio religioso, morale e formativo”, l’utilizzo delle strutture di FS per fini impropri, e la manutenzione delle 36 cappelle già presenti nelle stazioni ferroviarie; non sappiamo se l’efficacia della manutenzione delle cappelle abbia superato quella (ahinoi non paradisiaca) del materiale rotabile.

D’altra parte anche l’efficacia del “servizio religioso, morale e formativo svolto dai cappellani” non sembra avere prodotto miracoli (almeno per i viaggiatori, per i cappellani non sappiamo), nonostante l’impegno di chi guidava il Ministero delle infrastrutture, all’epoca Paola De Micheli (cattolica PD) e oggi Salvini (cattolico Lega).

Una curiosità: se si osserva la distribuzione delle stazioni con cappelle si può notare che sono più presenti nelle regioni (vedi la Sicilia) dove il servizio ferroviario “tarda” (diciamo così) a migliorarsi. È evidente la consapevolezza che bisogna pregare molto per fare arrivare i treni in orario.

Dubitiamo che i disservizi possano aumentare i bisogni di spiritualità che, comunque, potrebbero essere soddisfatti in modo laico e interculturale con le Stanze del silenzio. Invece, nonostante i cattolici siano sempre meno come è dimostrato da tutte le ricerche, sono sovra-rappresentati nei partiti e nelle istituzioni, a scapito della laicità dello Stato.

Vedi anche:

la vignetta e la pagina del sito SatirÂtea che la contiene.