Fabrizio Rufo, Etica in laboratorio, Donzelli, 2017
Gli straordinari avanzamenti nel campo della biologia e della medicina di questi ultimi anni si propongono in modo prepotente come laboratorio culturale, sia per la verifica sia per la lettura dei processi di riorganizzazione in chiave democratica del rapporto tra scienza e società.
Questa trasformazione riguarda i concetti di autonomia e responsabilità e, con essi, ciò che ci consente di riconoscere e definire in primo luogo i confini culturali del corpo. Perché quello che muta in profondità è l’insieme dei riferimenti pratici e simbolici che accompagnano l’intero arco della vita degli individui, dalla generazione alla morte. In particolare, questo libro si sofferma su alcuni nodi tematici propri della riflessione etica e bioetica, come la responsabilità, la giustizia e i diritti. L’obiettivo è quello di collocare questi temi anche al di fuori di una dimensione esclusivamente legata all’autonomia delle scelte individuali per porli all’interno di una più ampia, e imprescindibile, dimensione collettiva e politica.
Fabrizio Rufo è docente di Bioetica presso la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali della Sapienza Università di Roma. Co-curatore della mostra Dna. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica, record di visite al Palazzo delle Esposizioni di Roma, ha pubblicato con Donzelli Il codice della vita. Una storia della genetica tra scienza e bioetica (2017), insieme a Bernardino Fantini.