ArciAtea ha partecipato alle varie iniziative della giornata contro la violenza di genere; segue il testo dell’intervento di Mario Bolli alla manifestazione di Perugia.
«Le moderne democrazie sono tali in quanto si basano sull’equilibrio dei poteri, cioè sul voler essere tutti ugualmente liberi. Le liberaldemocrazie si sono basate sulla separazione dei poteri – legislativo, esecutivo e giudiziario – perché, come diceva Montesquieu, “il potere assoluto corrompe assolutamente” (non a caso, chi ha una cultura autoritaria, non riconosce l’indipendenza della magistratura).
Il principio di Montesquieu vale anche nel sociale. Il patriarcato è appunto un sistema che presuppone che “per natura” – ci dicono – chi nasce con un pene sarebbe superiore a chi nasce con una vagina; poi è quasi inevitabile che chi ha più potere, chi si considera superiore, sia portato a abusare del suo maggiore potere.
Le religioni hanno alimentato questa presunta superiorità dell’uomo e la natura demoniaca della donna. Basta leggere la Bibbia o il Corano per trovare innumerevoli passi in cui le donne sono considerate prive di valore, poco più del bestiame; tranne quando combinano guai, perché non ubbidiscono a un padre-padrone-padreterno e generano il peccato originale, o perché eccitano gli uomini e li allontanano da dio.
Oggi, per nostra fortuna, non ci sono più le condizioni per bruciare le streghe e gli eretici, ma le religioni continuano a alimentare l’idea della donna ridotta a un utero: la sua principale funzione sarebbe quella di procreare nuovi fedeli.
Possono cambiare i toni – l’attuale papa è bravissimo in questo – ma la dottrina resta patriarcale: gli anticoncezionali sono tuttora vietati perché impediscono la fecondazione; le donne possono essere sante come la Madonna o Maria Goretti, ma diventano assassine se decidono di abortire; e si potrebbero fare tantissimi altri esempi.
Le religioni, e non solo, impongono come “naturale” un ruolo sociale in base al sesso biologico. Ciascuno di noi è diverso nel privato, ma nella sfera pubblica dobbiamo essere considerati tutti uguali: la democrazia è tale se tutti, uomini e donne, hanno lo stesso potere.
Simone de Beauvoir diceva che “donne non si nasce, lo si diventa” e questo dovrebbe valere anche per gli uomini, ma sembra che noi ce ne dimentichiamo con allarmante frequenza.»